Una delle principali azioni contro l'inquinamento deve essere, senza dubbio, la lotta alla plastica monouso, oggi responsabile, nel mondo, dell’85% dell’inquinamento del comparto marino e terrestre.(Download PDF)
Stoviglie, posaterie, bottiglie e tutti i rifiuti plastici, se abbandonati nell’ambiente, non essendo biodegradabili, necessitano di secoli per essere degradati. Il disfacimento e la degradazione di questo tipo di rifiuto non avviene per attività enzimatica di microrganismi decompositori, bensì prevalentemente per via fisica, ossia per azione dei raggi solari o per abrasione, e il processo può richiedere tempi fino a 1.000 anni, lasciando inammissibili debiti ambientali alle future generazioni.
Il 12 giugno 2018, su indicazione del Ministro Sergio Costa, il dicastero dell’Ambiente lancia la propo-sta “Plastic Free Challenge” nell’ambito della campagna nazionale #iosonoambiente, e invita le istituzioni locali e territoriali a fare la loro parte intraprendendo analoghe iniziative ad alto contenuto educativo con l’obiettivo di diminuire l’uso della plastica evitandone la dispersione nell’ambiente.
La messa al bando della plastica monouso è possibile grazie alla presenza sul mercato di alternative, ambientalmente più sostenibili, come l’alluminio, il tetrapak, la carta, il cartone e il legno.
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PROPOSTA DI LEGGE
Divieto del monouso non biodegradabile o non riciclabile
di Roberto M. Cenci
Relazione Illustrativa
La Giornata Mondiale dell’Ambiente è ormai una ricorrenza nota a livello planetario. E’ stata proclamata nel 1972 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e da quel momento, il 5 giugno di ogni anno si svolgono nel mondo attività per incoraggiare la consapevolezza e l’azione per tutelare l’Ambiente.
La Giornata Mondiale dell’Ambiente 2018 è stata dedicata alla lotta alla plastica monouso, oggi re-sponsabile dell’85% dell’inquinamento del comparto marino e terrestre.
L'Europa produce oggi 25 milioni di tonnellate di plastica e solo il 30% (il 41% in Italia) finisce nel circuito del riciclo. Ogni minuto, nel mondo, vengono acquistate 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte viene riciclata perché questo è uno dei materiali più difficili da recuperare.
Non essendo biodegradabili, stoviglie, posaterie e bottiglie di plastica abbandonate nell’ambiente necessitano di secoli per essere degradati. Il disfacimento e la degradazione di questo tipo di rifiuto non avviene per attività enzimatica di microrganismi decompositori bensì prevalentemente per via fisica, ossia per azione dei raggi solari o per abrasione, e il processo può richiedere tempi fino a 1.000 anni, lasciando inoltre inammissibili debiti ambientali alle future generazioni.
Nel gennaio 2018 la UE vara il suo piano strategico per proteggere l'ambiente dalla plastica, favorire l'innovazione e creare posti di lavoro, e annuncia la determinazione di introdurre tasse comunitarie ai paesi inadempienti nel caso l’obiettivo non fosse raggiunto entro il 2030.
L’Europa ha già deciso di inserire nella “Proposta di Direttiva sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente” la messa al bando di
tutti quegli articoli di plastica facilmente sostituibili con materiali alternativi. Per
poterli vendere dovranno essere prodotti con materiali che si dissolvono
nell’ambiente. È anche già stato deciso di ridurre il consumo di quei materiali che non hanno valide alternative. L’obiettivo finale è comunque tagliare il consumo della plastica.
Il 12 giugno 2018 su indicazione del Ministro Sergio Costa il dicastero dell’Ambiente
lancia la propo-sta “Plastic Free Challenge” nell’ambito della campagna nazionale
#iosonoambiente, e invita le istituzioni locali e territoriali a fare la loro parte intraprendendo analoghe iniziative ad alto contenuto educativo con l’obiettivo di
diminuire l’uso della plastica evitandone la dispersione nell’ambiente.
Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, intervenendo al Consiglio Ambiente UE a Lussemburgo ha ribadito e proposto di vietare le confezioni di plastica negli edifici pubblici e che è necessario liberarsi del mono-uso e dell'usa e getta e che le istituzioni siano le prime a dover dare il buon esempio.
Vi è poi un aspetto di fondamentale importanza che riguarda l’educazione ambientale rivolta soprattutto ai più giovani: è necessaria un’informazione capillare nelle scuole primarie e secondarie sulle problematiche ambientale inerenti l’uso delle plastiche. A tal proposito, per dare il buon esempio alle generazioni future, sarebbe auspicabile che nelle mense scolastiche venissero sostituite le stoviglie di plastica con quelle compostabili o ipotizzare l'utilizzo delle stoviglie di ceramica.
Un buon esempio è costituito dal Comune di Milano, che ha introdotto piatti biodegradabili e compostabili nel gennaio 2015 e, a partire dall’autunno 2016, ha completato l’azzeramento di stoviglie in plastica ancora presenti in alcuni refettori milanesi.
Un ultimo aspetto riguarda feste e sagre popolari che ogni anno si svolgono nei comuni del territorio lombardo in molte delle quali si sperimenta da tempo, con successo, l’uso di stoviglie prodotte con materiale biodegradabile in sostituzione della plastica monouso lanciando un esplicito messaggio ecologico a tutti i partecipanti.
La messa al bando della plastica (e del vetro per questioni di sicurezza) per il contenimento di bevande in occasione di manifestazioni ed eventi di piazza è oggi sopperito dall’uso di materiali riciclabili quali l’alluminio, il tetrapak, la carta, il cartone e il legno. Pertanto sarebbe necessario prevedere l’utilizzo nelle mense e nelle manifestazioni, almeno in quelle pubbliche, di stoviglie e posate riutilizzabili, sostenendo, anche finanziariamente, le iniziative degli enti locali più sensibili che si sono già mossi in questa direzione.
PROPOSTA DI LEGGE
Divieto del monouso non biodegradabile o non riciclabile
(in Lombardia, applicabile anche nelle altre Regioni italiane)
ART. 1. (Finalità)
1. Al fine di realizzare un'economia circolare e diminuire la produzione di rifiuti in plastica, la presente legge si propone di dare un contributo concreto all’attuazione dei principi di:
a) riduzione della produzione dei rifiuti considerati nella legge regionale. n. 26/2003, nel Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti, nel Decreto legislativo n. 152/2006 e nella direttiva 2004/12/CE di modifica della direttiva 94/62/CE;
b) sviluppo sostenibile con effetti positivi locali e globali;
c) convivenza civile ed educazione ambientale e sociale.
ART. 2. (Materiali consentiti)
1. I materiali consentiti per il monouso sono tutti i materiali definiti come riciclabili o biodegradabili: l’alluminio, la carta, il cartone, il tetrapak, il legno e le bioplastiche, cioè tipi di plastiche che derivano da materie prime rinnovabili o interamente biodegradabili, oppure che abbiano entrambe le proprietà e che siano regolarmente certificate.
2. Alcuni esempi di bioplastiche sono:
a) bioplastiche ottenute da amido di mais, grano, tapioca e/o patate: Mater-Bi, Biolice, Bioplast (ottenuto da fecola di patate), Cereplast Compostables, Biotecnomais, Vegemat, Solanyl (ottenuto da bucce di patate);
b) bioplastiche biodegradabili;
c) poli (acido lattico) (ottenuto dagli zuccheri): PLA;
d) poliidrossialcanoati (PHA);
e) poliidrossibutirrato (PHB);
f) poliidrossivaleriato (PHV);
g) poiidrossiesanoato (PHH);
h) bioplastiche a base di cellulosa: Biografe.
ART. 3. (Modalità nell’utilizzo del monouso)
1. È fatto divieto alla Regione, ai Consorzi di comuni, ai comuni e agli altri enti, istituti ed aziende sottoposti a vigilanza e tutela dell'amministrazione regionale e/o comunale, l’utilizzo di contenitori, cannucce e stoviglie monouso non inclusi nei materiali di cui all’articolo 2 per la somministrazione degli alimenti o delle bevande.
2. È fatto divieto presso le mense pubbliche, comprese quelle scolastiche, l’utilizzo di
contenitori, cannucce e stoviglie monouso non inclusi nei materiali di cui all’articolo
2 per la somministrazione degli alimenti o delle bevande.
3. È fatto divieto presso feste pubbliche e sagre l’utilizzo di contenitori, cannucce e stoviglie non inclusi nei materiali di cui all’articolo 2 per la somministrazione degli alimenti o delle bevande.
4. L'utilizzo di contenitori, cannucce e stoviglie nei materiali di cui all’articolo 2 deve
prevedere l’apposita raccolta differenziata.
5. È fatto obbligo alla Regione, ai Consorzi di comuni, ai comuni e agli altri enti, istituti ed aziende sottoposti a vigilanza e tutela dell'amministrazione regionale e/o comunale, compresi gli istituti scolastici di qualsiasi ordine e grado, d'istituire apposito spazio attrezzato idoneo alla raccolta differenziata.
6. La Regione incentiva finanziariamente gli enti locali al fine dell’utilizzo di stoviglie e posate riutilizzabili, riciclabili o biodegradabili presso feste pubbliche e sagre e presso le mense pubbliche.
ART. 4. (Deroghe)
1. L’utilizzo di contenitori, cannucce e stoviglie monouso, non biodegradabili o non riciclabili, è consentito nei seguenti casi:
a) emergenze igienico-sanitarie certificate dall’ASL;
b) diete personalizzate, con certificazione medica, non confezionabili in loco;
c) interruzioni del servizio di acquedotto o calamità naturali.
2. Al di fuori dei casi di cui al comma 1, solo in caso di documentate esigenze, possono essere utilizzati prodotti monouso, rigorosamente biodegradabili e compostabili ai sensi della norma europea UNI EN 13432:2002.
ART. 5. (Attuazione e Monitoraggio)
1. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con apposito provvedimento i comuni dispongono il divieto di utilizzo di stoviglie, posate e bicchieri non riutilizzabili, non riciclabili e non biodegradabili nelle mense pubbliche, comprese quelle scolastiche, nonché nello svolgimento di feste, sagre e manifestazioni pubbliche sul proprio territorio comunale.
2. La Regione verifica lo stato di attuazione della presente legge e delega i comuni a
controllare l’attuazione della stessa.
ART. 6 (Sanzioni)
1. La mancata osservanza delle disposizioni della presente legge è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 5.000 a 10.000 Euro.
Art. 7. (Disposizione transitoria)
1. Al fine di consentire lo smaltimento delle scorte di stoviglie di plastica, cannucce e contenitori esistenti ed eventualmente previsti da contratti di fornitura in essere che non risultino conformi alle prescrizioni della presente legge, questi possono essere utilizzati entro il 30 giugno 2019.
ART. 8 (Norma finanziaria)
1. Alle spese derivanti dall’attuazione delle misure di incentivi per gli enti locali al fine dell’utilizzo di stoviglie e posate riutilizzabili, riciclabaili o biodegradabili presso feste pubbliche e sagre e presso le mense pubbliche, di cui all’articolo 3 comma 6 quantificate in euro 400.000,00, si fa fronte con allocazione di risorse di cui alla Missione 09 “Sviluppo Sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente” – programma 03 “Rifiuti“ titolo I Spese Correnti” e contestuale riduzione del medesimo importo delle risorse di cui alla Missione 20 “Fondi e accantonamenti” – programma 03 “Altri fondi”.