Il corpo forestale rottamato? Leggiamo con sgomento, tristezza e amarezza nel cuore l’intenzione, da parte di chi ci governa, di abolire il Corpo Forestale dello Stato. A tale proposito una domanda viene spontanea? Ma chi è stato quel genio che ha avuto una idea così bizzarra. Sicuramente alla base di tutto c’è la riduzione delle spese, tagliare i costi inutili è un dogma e quindi si prendono le cesoie, si chiudono gli occhi e via la “forestale”. Mossa geniale che verrebbe fatta da veri esperti, ma veniamo in Lombardia dove le guardie dei boschi sono poche e il lavoro che svolgono ripaga abbondantemente il loro costo. Possiamo affermare queste parole perchè abbiamo sempre avuto grande rispetto e abbiamo potuto ammirare ed imparare molte cose da queste valide persone. Un organismo di controllo la cui importanza è risultata da sempre strategica, ma per stupidità e cecità potrebbe venire rottamata o se vogliamo usare un termine ambientale gettata nei rifiuti. Negli anni gli uomini in verde hanno contribuito a mantenere il comparto foresta in salute tutelando boschi, corsi d’acqua e laghi di montagna da vandali o persone prive di scrupoli. Ora le deleghe potrebbero passate a tecnici comunali (senza alcuna offesa nei loro confronti) che di boschi, della loro vita animale e vegetale, conoscono nulla o poco non avendo alcuna esperienza. Vorremmo precisare che l’esperienza, dopo adeguati studi, la si fa in campo impiegando anni e anni e macinando a piedi tanti e tanti chilometri. I boschi, i torrenti e le loro sponde, le acque e i sentieri di collina potrebbero venire abbandonati al loro destino. Le persone che facevano parte della “forestale” avevano la pelle intrisa dai colori del bosco, dal cinguettio degli uccelli, dai profumi dei fiori di montagna e dal chiacchierio dei ruscelli. Tutto questo potrebbe non esserci più, sarà perduto per sempre e il bosco si sentirà più triste e solo. Chi controllerà ora gli scarichi abusivi, chi guarderà dai malavitosi che riempiranno di rifiuti i boschi indifesi ed abbandonati trasformandoli in discariche. Chi controllerà la corretta gestione dei boschi cedui, il loro taglio e la loro pulizia. Potremmo avere un tecnico abituato a stare in ufficio che con il suo computer, seduto sulla poltrona, gestirà un patrimonio unico e dal valore immenso. Lasciamo al lettore le giuste deduzioni e il dubbio che se verrà eliminata la forestale si sarà fatta cosa buona nel mettere fuori gioco le guardie dei boschi. Avremmo preferito un bel taglio alle poltrone dei politici, un taglio alle pensioni d’oro, un taglio agli istituti inutili ma non a coloro che amano il bosco, che vivono in armonia con il bosco e che proteggono la vita del bosco. Chissà che la nostra denuncia prenda voce e formi una eco, sia un vento, una canzone, un urlo, un suono che pervada strade, palazzi, paesi e città e che faccia capire ai rottamatori l’errore grave che potrebbero fare eliminando i veri amici dei boschi. Roberto Cenci