E' di moda il verde. Anche sul lago di Varese - Roberto Cenci
Monet e i suoi splendidi dipinti di specchi d’acqua colorati in azzurro con ninfee che fungono da ornamento. Una visione paradisiaca che aiuta la mente e il cuore a volare con il desiderio di toccare queste acque pure e cristalline. Il verde, colore usato da Monet nei suoi splendidi quadri in questi giorni è di moda, i campi dove si gioca il campionato europeo di calcio, il torneo di tennis di Wimbledon che si svolge sull’erba. Quanto bel verde si vede, guardando attorno siamo circondati da prati colorati e boschi con foglie dalle mille tonalità che il verde si manifesta. Possiamo ben dire che il verde in questo periodo dell’anno va di moda. Verissimo e vedendo tutta questa girandola di verde il nostro bel lago di Varese, invidioso, geloso e monello, per non essere a meno si è dipinto di verde. Basta osservare dall’alto e si potrà ammirare un bella distesa verde, non è un prato tanto meno una fila di campi di calcio, di tennis o campi da golf. Qui non c’è svago, divertimento o competizione, è il verde formato da una infinità di alghe che funge da cappio, piano piano si stringe e soffoca la vita del lago in una lente inesorabile agonia.
Poco importa, ci sono i campionati europei di calcio da vedere, guarderemo il tennis in televisione e per il lago pazienza, le alghe come sono arrivate scompariranno, facciamo spallucce e andiamo avanti. Questo non è il pensiero del cittadino comune, ma è quanto si può costatare osservando quanto fatto dai politici. Nulla è stato fatto per iniziare il risanamento delle acque del lago di Varese eccetto grandi parole e promesse. Entro la fine dell’anno 2015 coloro che ci governano avrebbero dovuto portare la qualità del lago al livello di buono. Che cosa è stato fatto? Il colore verde delle acque è la risposta che nessuno può contestare, peggio ancora cancellare o smentire. Si è chiesta una deroga all’anno 2021 e poi si chiederà un’altra deroga all’infinito. Politici e governanti sveglia, rimboccatevi le maniche e iniziate a muovervi, l’ambiente non ha bisogno di noi, siamo noi che abbiamo bisogno dell’ambiente. Se vogliamo salvare e recuperare il lago di Varese e la sua vita occorre cambiare registro, basta giochini, riunioni o altro ancora. Occorre da subito iniziare tutte quelle opere di risanamento che sono state più volte scritte, accettate e validate da esperti. Tutti sanno cosa andrebbe fatto eccetto coloro che ci governano ed io mi sono stancato di elencarle. Occorre che i politici inizino a lavorare, meno parole e più fatti. Unica consolazione viene dalla possibilità di informare in modo corretto e onesto le persone, le notizie legate all’ambiente e al nostro lago vengono prontamente pubblicate e inviate nell’etere. Il quotidiano La Prealpina e la rete televisiva T7 laghi hanno da sempre a cuore i problemi ambientali con un occhio di riguardo per il nostro lago. Se i politici si fossero impegnati come hanno fatto i giornali e la televisione, il colore delle acque del lago di Varese non sarebbe verde ma avrebbe un colore azzurro come il cielo in una giornata di sole e vento. Dico sempre che non dobbiamo lasciare debiti alle generazioni future ma così facendo non avranno un buon ricordo di noi e del passato. E’ nostro dovere dare la possibilità ai giovani di sognare, non tarpiamo loro le ali.
Roberto Cenci