Il lago di Varese abbandonato - Roberto Cenci
Scorre il tempo e le stagioni si susseguono portando l’evolversi e il mutare delle bellezze della natura. E’ arrivato l’autunno con i suoi colori e tutte le sfumature del marrone, i profumi dell’uva matura e i voli d’uccelli che migrando disegnano il cielo. Ogni giorno una piccola meraviglia appare ai nostri occhi.
Tutto questo non lo possiamo dire per il lago di Varese, piccola perla del varesotto, per il suo risanamento il tempo si è fermato, l’orologio non batte più le ore e le acque malate del lago e la sua poca vita si sono fermate in un coma profondo.
Cerchiamo le colpe o le mancanze che hanno portato il lago e la sua biodiversità in condizioni pietose. Tutti noi per primi siamo colpevoli, non abbiamo saputo proteggere un bene che è di tutti e in particolare scrigno prezioso per le generazioni future, tutti noi abbiamo mancanze non abbiamo saputo scegliere quei politici onesti e volenterosi ma ci siamo lasciati convincere e ci siamo lasciati ammagliare dal canto delle false sirene. I politici che si sono alternati sulle comode e ben remunerate poltrone hanno fatto grandi promesse prontamente dimenticate dopo essere stati eletti. Questo modo di abbindolare la gente accade da troppo tempo.
Purtroppo le vicende si susseguono anche con gli attuali politici che risiedono in regione, in provincia e nel comune e non vede la risoluzione dei problemi legati al risanamento del lago. Cosa hanno fatto sino ad oggi questi lungimiranti amministratori, hanno organizzato una struttura l’Osservatorio del lago, hanno indetto riunioni e audizioni, hanno rilasciato interviste sui quotidiani locali, tutte belle iniziative ma per il momento le acque del lago sono immobili e non si osserva alcun miglioramento. Con le parole e le promesse non si risana il lago, ad oggi ci sono solo parole e promesse. Occorre da subito passare dai progetti su carta (se ci sono) ai fatti, i Cittadini che hanno firmato per chiedere il risanamento si aspettano fatti e non parole, si aspettano di poter fare il bagno nelle acque del lago, si aspettano di vedere le acque chiare e non verdi dalle alghe che come cappio al collo giorno dopo giorno ne uccidono la vita. Basta con le promesse, basta con il domani faremo perchè il domani non arriverà mai. Ma è facile capire che non ci sarà un domani cristallino per il lago di Varese con i politici attuali, l’Osservatorio del lago, che dovrebbe essere il “braccio armato” per iniziare il risanamento, un fulcro di idee e fatti in azione 365 giorni all’anno H24 come piace dire a certi politici, invece si riunisce due tre volte nel corso di un anno, pochino o niente per un malato grave. Ma ovviamente, coloro i quali governano, con questa pochezza, con questa illusione si parano le spalle e si mantengono calda e sicura la poltroncina.
I passi per iniziare il risanamento sono noti a tutti, alcuni non presentano costi per le amministrazioni, un esempio è dato dalla chiusura degli scarichi abusivi. Si proceda da subito alla loro identificazione e contestualmente si attui la loro chiusura. Un segnale di volontà e desiderio, un piccolo passo nella giusta direzione che andrebbe a togliere fosforo e contaminanti alle acque del lago di Varese dandogli respiro.
Roberto Cenci