Lago di Varese: lo specchio delle Alpi - Roberto Cenci
Mi sono soffermato in uno dei tanti posti di ristoro che si trovano a fianco delle autostrade e mentre sorseggiavo una bibita lo sguardo è andato su di un enorme cartellone che propaganda le bellezze e le eccellenze che si trovano nella regione Lombardia. Un titolo mi ha colpito e sono certo che Vi farà rizzare i capelli, per chi i capelli li ha ancora, il titolo dice: Lago di Varese: lo specchio delle Alpi.
Conoscendo i gravi problemi che il lago di Varese si porta appresso da alcune decadi ho trovato mendace e illusoria la scritta.
Mi sono chiesto cosa penserà l’ignaro turista che, attratto dal cartello, malauguratamente decidesse di visitare il lago, si troverebbe di fronte uno spettacolo alquanto desolante. Avrebbe una visione diametralmente opposta a quanto annuncia il titolo del manifesto, lo specchio delle Alpi sarebbe opaco, velato, sporco e andrebbe a riflettere una immagine priva di bellezza e colori. Una delle tante bugie che ormai siamo abituati a leggere, a sentire e che ci scivolano addosso con indifferenza.
Ma siamo oramai vaccinati a tutto, nulla più ci scandalizza a partire dalle promesse “faraoniche” dei nostri politici locali e nazionali. Per restare in tema lago di Varese, abbiamo assistito e tocchiamo con mano l’indifferenza di chi ci governa, di chi dovrebbe gestire l’Ambiente con passione e amore. Abbiamo potuto costatare la pochezza degli interventi che hanno avuto come unico risultato lo sperpero di denaro pubblico. Sbagliare è umano ma perseverare nell’errore è diabolico, solo se esce qualche informazione su quotidiani, giornali o in televisione i nostri politici si smuovono dal loro torpore e promettono mari e monti, riunioni e comitati ma nulla di serio parte, solo carta, promesse e fumo.
Doverosa risulta una riflessione, per tentare il risanamento del lago di Varese sono coinvolti 15 tra comitati, associazioni e enti più nove esperti, un totale di 24 persone. L’esperienza ci dice che mettere d’accordo così tante persone la cosa non è sicuramente facile. La riflessione e la domanda che il Cittadino si pone è la seguente: non sono forse troppe le persone coinvolte, riusciranno mai a trovare un accordo che vada bene a tutti? La risposta la lascio ai Cittadini.
Le cose semplici e facilmente realizzabili per intraprendere la strada del risanamento delle acque del lago non si attuano, la montagna si scala passo dopo passo ma occorre iniziare a camminare nella giusta direzione per arrivare alla vetta.
Chiudere le immissioni illegali sarebbe cosa facile, le guardie ecologiche e/o l’utilizzo di tecnologie quali i droni con sensori specifici potrebbero identificare tali scarichi. Aggiustare il collettore che circonda il lago, iniziare a separare, la dove è possibile, le acque chiare da quelle scure sarebbero altri aiuti verso la direzione del risanamento. Ma le cose semplici non si fanno si aspettano i miracoli di strane alchimie, si fanno riunioni, si creano comitati, nel frattempo il lago di Varese può aspettare.
Roberto Cenci