La nostra amata Terra vista da lontano ci appare come un caleidoscopio, un turbinio fantastico di colori, forme che mutano col passare del giorno e che ci incantano.

A mano a mano che ci si avvicina, immaginando di arrivare da mondi lontani, le immagini che prima erano sfuocate prendono la loro corretta forma e una volta “atterrati” il frastuono e la frenesia quotidiana ci assalgono. La splendida visione di ordine, pace e di serenità che avevano scompare. Una domanda ci pervade, cosa è successo e chi è la causa di tutto questo, la risposta è semplice siamo noi con le nostre incapacità, il nostro egoismo e la nostra grande ignoranza, roviniamo irrimediabilmente il “paradiso”. Lo stiamo devastando oggi per noi e ancora di più per domani a tutte le persone che abiteranno la Terra dopo di noi. Stiamo lasciando loro un debito che difficilmente potranno pagare, un debito che non hanno fatto perché o troppo piccoli o ancora non nati. I cambiamenti climatici in atto arrecano danni d’impressionante entità, danni all’agricoltura, al suolo, alle foreste, ai corsi d’acqua e a noi stessi. Un esempio banale ma significativo è dato dalle api. Per coloro che non lo sapessero, le api sono dei fantastici bioindicatori oltre a svolgere un importante lavoro d’impollinazione. Senza l’aiuto indispensabile delle api i raccolti sarebbero molto ridotti perché il contributo del vento non sarebbe sufficiente. Le gelate primaverili, i pesticidi che si danno al granoturco, la siccità degli ultimi mesi e gli incendi dovuti alle alte temperature e malauguratamente molti innescati dall’imbecillità  dell’uomo hanno ridotto in modo significativo il numero delle api e di conseguenza il frutto del loro lavoro, il miele. Questo è un esempio ma se ne potrebbero fare molti altri. Occorre una presa di coscienza da parte di tutti, la strada che stiamo percorrendo potrebbe portarci in un burrone. I gas serra prodotti dagli allevamenti intensivi  si vanno a sommare a quanto viene immesso nell’atmosfera dall’utilizzo indiscriminato dei combustibili fossili quali il carbone, il gas metano e il petrolio. Tutto questo ci sta portando alla rovina e lo possiamo toccare con mano. Dobbiamo essere amici con il nostro pianeta, da alcuni giorni abbiamo consumato tutto quanto prodotto dalla Terra, ora sino alla fine dell’anno faremo debiti, debiti che come accennato pagheranno le generazioni future. Energie rinnovabili subito, consumare meno, cambiare tipo di alimentazione utilizzando meno carne, produrre meno rifiuti e separarli in modo corretto affinché si possano riciclare. Utilizzare meno acqua, ogni uno di noi ogni giorno adopera circa 200 litri che vanno nel sistema fognario, poi nei depuratori e si producono grandi quantità di fanghi. L’elenco delle cose da fare sarebbe molto lungo, prendiamo coscienza, mettiamo da parte il nostro egoismo e iniziamo un percorso eticamente sostenibile per l’ambiente e non dimentichiamo che dopo di noi verranno altri e dovranno trovare un modo vivibile, non un deserto.   

Roberto Cenci

                                                          

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