L’autunno è arrivato con la sua tavolozza di colori, le tonalità del marrone hanno occupato il posto dei verdi che per mesi ci hanno rinfrescato il cuore.
Arriverà, tra un poco di tempo, la neve che si amalgamerà con quel senso di tepore che il caminetto acceso dona. Voglia di sonnecchiare, di riposare come la natura farà per tutto l’inverno in compagnia di quegli animali che vanno in letargo. Ho usato questa introduzione per parlare dell’idea del sonno o forse meglio dire del letargo che alcuni politici hanno da sempre, senza alcun bisogno che arrivi l’inverno. Perché parlo di questo, ma è semplice mi riferisco all’amato lago di Varese, abbandonato e relegato nella sua stanca agonia, dimenticato e messo in un cantuccio nella speranza che non abbia manifestazioni improvvise e non si colori di verde. Cari amministratori e politici potete dormire sonni tranquilli, il lago non si sveglierà questo inverno, non mostrerà sulla sua pelle la malattia data dalla fioritura delle alghe per il troppo fosforo. Se ne resterà buono buono nel suo cantuccio sperando nella vostra elemosina o in qualche medicina che non arriverà mai. Io mi vergono per Voi politici e amministratori incapaci di gestire il bene pubblico, mi arrabbio con Voi per il vostro promettere e mai fare. Prima di ogni evento elettorale l’ambiente, il lago, la qualità dell’aria, i rifiuti e un mondo di altre cose sono priorità, dopo le elezioni la pace e la calma più assoluta regnano e Voi continuate a sonnecchiare sperando che nulla succeda, che nulla Vi distolga dal vostro riposare. Non si deve aspettare l’evento nefasto, occorre prevenire ci si deve muovere prima e per tempo per risolvere i problemi. Ritorniamo al nostro amato lago, bello da impazzire, contorniato da dolci colline, boschi rigogliosi e con cornice le maestose Alpi. Un lago che dovrebbe sprizzare vitalità e salute, gioia, acque pulite e fresche. Niente di tutto questo, scarichi abusivi sversano sulle sue rive liquami scuri e maleodoranti, negli eventi di forte piovosità le acque nere raccolte dal collettore si riversano nel lago. Una buona parte del fondale ha un cappio al collo che lo stringe e non gli permette di respirare, così dal fondo del lago si liberano grandi quantità di fosforo, di metano e di altri gas maleodoranti e nocivi. Le acque da oltre mezzo secolo sono vietate ai bagnanti, basta passeggiare sulle rive e ci s’imbatte in cartelli con non hanno più la forza di arrugginire tanto sono vecchi e malandati. La scritta “vietato fare il bagno” è quasi illeggibile dal tanto tempo che è passato. I pescatori, quei pochi ancora rimasti, si lamentano per la mancanza di pesce nobile e si ricordano di tempi passati dove le trote e il pesce persico abbondavano. Come ho scritto nelle prime righe il sonno dei nostri governanti-politici è atavico, si svegliano solo se succede un incidente e nei periodi preelettorali. Io spero che arrivi il momento del cambiamento, spero che arrivino politici capaci e desiderosi di lavorare per il bene comune e per lasciare, a chi verrà domani, crediti e non debiti.
Roberto Cenci