In questi giorni televisioni e giornali non fanno altro che parlare dell’aria che affligge le principali città della Lombardia.
Aria malsana ricca di polveri sottili (PM 10 e PM 2,5) e di gas di scarico provenienti dalle autovetture (NOx) oltre ai metalli pesanti, diossine e altri veleni che i cittadini respirano continuamente. Abbiamo superato i giorni che la Commissione Europea impone, appare ovvio e si ripete ogni anno, siamo in Italia e chi ci governa non ha capacità di intervenire in modo corretto per risolvere il problema e ricorre, come unica mossa, al divieto di circolazione di autoveicoli nelle città.
Questa soluzione è molto criticata da esperti del settore perché non porterebbe a nulla. Sempre i nostri politici di nascosto pregano gli dei della pioggia e del vento, Giove pluvio ed Eolo per l’incapacità di trovare soluzioni vere e durature. on è della qualità dell’aria di questi giorni che vorrei parlare ma di un altro problema molto grave che affligge i cittadini.
La notizia è apparsa di sfuggita e subito dimenticata, parlo delle morti per amianto, in regione Lombardia nello scorso anno sono decedute 450 persone alle quali è stato diagnosticato il mesotelioma pleurico. Qui non si possono commettere errori nel valutare la causa, non vi è la possibilità di una cattiva alimentazione, ereditarietà, vicinanza a fonti potenzialmente pericolose, stile di vita non corretto e altro ancora. Niente di tutto questo la diagnosi è precisa, l’amianto è l’unica causa.
Perché dico tutto questo si chiederà il lettore? Semplice è stato varato da poco il nuovo DPR (Decreto Presidente della Repubblica) n. 120/2017, dove le terre e rocce da scavo vengono considerate SOTTOPRODOTTI e pertanto a libero riutilizzo ovunque se ricorrono a due condizioni: 1) vengano riutilizzate integralmente. 2) dopo la caratterizzazione rispettino i valori legge (colonna A della tabella 1 della parte bonifiche del D. L. n. 152/2006), che per l’amianto vuol dire 1000 mg/kg anche in fibra libera. La concentrazione di 1000 mg il chilo è un valore estremamente elevato che potrebbe indurre, meglio dire produrrà effetti dannosi alla salute dei cittadini. L’amianto è un grave problema che ha colpito e colpisce un numero importante di cittadini, basta osservare quanto è successo e sta accadendo a Broni e a Casale Monferrato per citare due siti noti.
Le persone che hanno avuto la sfortuna di respirare fibre di amianto si trovano, dopo un periodo di circa 30 anni, la signora con la falce che bussa alla porta. L’amianto è un contaminante subdolo che non da scampo e non vi sono cure per guarire. Ritornando al DPR appare evidente come la leggerezza di chi ci governa abbia agito una volta ancora. Spero che alla base di tale scelta non ci siano interessi economici, ma pensare male a volte s’indovina. Girando si possono vedere ancora tanti tetti ricoperti di amianto, tetti di privati cittadini e di uffici pubblici.
Quanto tempo dovremmo ancora aspettare per mettere in sicurezza tali edifici. Mi domando e chiedo ai lettori quanto sia importante la salute dei cittadini per i nostri governanti. Da quello che si può vedere e toccare con mano appare chiaro che siano alquanto indifferenti al problema. Vorrei ricordare ai nostri politici che non devono lasciare debiti alle generazioni future ma lasciare un ambiente sano in cui potranno vivere.
Roberto Cenci